Tra Oblio e Libertà

Era lì, in manette, ingabbiato ed impossibilitato a qualsivoglia azione - suicida o meno - per potersi liberare e fuggire da quella situazione in cui s'era cacciato. La sua figura corrispondeva a quella di un Adjuchas caratterizzato da una struttura muscolare prestante e longilinea, bipede e pertanto antropomorfa, con zampe artigliate e due membrane vagamente alari color cremisi e ormai inutilizzabili che si collegano dagli arti superiori alla regione dorsale. Occhi rosso sangue, due lame affilate che si sviluppano dagli avambracci, una lunga coda, la maschera cornuta, ed uno strato d'ossoferro che ricopriva il corpo come una seconda pelle.
Era stato portato lì ancora vigile dopo aver chiesto di potersi arruolare per scamparla dall'essere divorato da Alejandro, ed in fin dei conti essere prigioniero era certamente meglio che morto, quantomeno per il momento.
Ora, con lo sguardo era intento a seguire i movimenti fuori dalla cella, silenziosamente. In cerca di una occasione, più che altro, di qualunque natura fosse.

Gli occhi rosso sangue dell'Adjuchas erano appena virati lentamente, per fissare il proprio parirazza. La risposta alle sue domande era semplice, asciutta: "Ho combattuto. Sono stato sconfitto... E mi è stata concessa una seconda occasione" pronunciata con tonalità di voce bassa e graffiante. Poi uno sguardo a Niky, affermando in direzione dell'altro Adjuchas: "Ed il Gillian so che ha ricevuto un trattamento simile.".

"Ti consiglio caldamente di zittirti se vuoi salvarti la vita." Graffiò Zarr in direzione di Niky, ancora una volta dimostrandosi di poche parole. Lui di fatto osservò in tralice l'altro Adjuchas, poi le guardie in modo più diretto, infine lo Huge Hollow che stava venendo portato via. Non disse una parola, eppure, con lo sguardo per qualche istante vagò in giro; la voce, rimbombava in un pensiero esclusivamente nella sua testa **Con quell'Arrancar l'ho scampata, adesso, devo capire come tirarmi fuori da quest'altra situazione.**. Ma le manette in grado di sopprimere la sua Reiatsu certamente non davano aiuto.
Uno sguardo sulle due guardie, provando a fare una valutazione in qualche modo della loro forza, basandosi sull'aspetto e la pressione spirituale da loro esercitata, dal momento che la tecnica di percezione risultava inibita. Poi uno sguardo sia al percorso da loro intrapreso, che all'ambiente circostante, studiandolo in silenzio.

"Non ho alcun dettaglio sul posto dove siamo, solo informazioni generiche." Un'altra risposta asciutta ad indirizzo del felino "So che questa è una città dell'Impero. Ci sono Umani, Hollow, Shinigami... Ed anche Arrancar. E so anche che dove c'è un Impero c'è sempre un Imperatore: che per quanto mi riguarda può manipolare la materia, lo spazio, il tempo o anche proiettare raggi lunari incandescenti dal cu**, se servirlo può salvarmi la vita e aiutarmi a diventare un Arrancar, benvenga."

"Siamo pur sempre hollow di classe Menos. Abbiamo una utilità.". Era l'ultima affermazione con cui si trovava a gelare il discorso, sia con il felino, che con il Gillian. Zarr rimaneva lì a fissare la porta attraverso la quale era stato condotto lo Huge Hollow, dal quale provenivano dei versi che probabilmente, per qualcuno nella media sarebbero pure potuti risultare inquietanti o spaventosi... Ma evidentemente non per Zarr. Che comunque, era pur sempre un Adjuchas. Un Hollow nato dalla fame di vendetta che aveva divorato plus, umani, shinigami ed anche altri Hollow, senza distinzioni di sorta. Lo sguardo andò infine sulla guardia che si dirigeva verso di loro... Ma comunque sia, non diceva una parola.