[Avventura] Destino Inevitabile

Il pesante portone del palazzo si aprì, rivelando la torreggiante figura di un grosso Adjuchas. Alta più di due metri, la Iena guardava le due dall'alto con un sorrisetto sadico e sinistro stampato sul volto. Raramente Arkady aveva avuto a che fare con le due Espada, e forse le due neanche si ricordavano di lei, ma di certo la cosa non era reciproca.

Il carattere dispotico e arrogante di Loly le era rimasto impresso e, anche se aveva eseguito gli ordini impartiti a lei e agli Guardiani, quell'atteggiamento arrogante e strafottente non lo aveva scordato. E gli Hollow non erano certo noti per la pazienza e la capacità di lasciar correre.

Non disse nulla la Iena, limitandosi a farsi da parte e lasciar spazio a Miraga, il quale pure osservava le due dall'alto in basso, con un sorrisetto divertito stampato sul volto. Era andato li in cerca di avversari da sfidare, ma quelle due erano chiaramente imbarazzanti a livello di forza. - Salve ... - fece il Lupo, facendo qualche passo in avanti.

La Reiatsu che lo circondava era densa e potente, a tratti persino spaventosa. C'era qualcosa di agghiacciante e terrificante nella pressione emanata dal Potere Spirituale dell'Arrancar. Non era solo potente, era ... sanguinaria. Era come per una preda trovarsi davanti ad un predatore famelico. E l'atteggiamento calmo e rilassato, persino gentile, non faceva che accentuare la sensazione di paura che la sua presenza provocava. Era un pò come trovarsi con la testa nella bocca di un leone.

Syrio Vega, futuro Espada di Las Noches. - si presentò l'uomo, esibendosi un maestoso inchino.

Nonostante non fosse stato esplicitamente invitato, Syrio mosse qualche passo all'interno del palazzo, guardandosi attorno con curiosità. Padrone della situazione, l'uomo osservò divertito le due Espada: una continuava a guardarlo come rapita, mentre l'altra era più guardinga, quasi avvertisse la potenza e la pericolosità di colui che gli stava di fronte.

Quella dai capelli neri, come a cercare di rompere il ghiaccio, chiese al Lupo se non si fossero già incontrati. Difficile dire se stesse semplicemente flirtando o se davvero l'aspetto dell'Arrancar di fronte a lei le fosse familiare. O entrambe le cose. Di certo c'era molto in Syrio Vega che richiamava l'aspetto e l'atteggiamento di Sosuke Aizen.

Mai avuto il piacere, mia cara ... - rispose l'uomo, accompagnando le parole con un leggero inchino. I modi eleganti, forse anche un pò retrò, erano di certo una delle caratteristiche più affascinanti del Lupo. Ma certo c'era anche chi riusciva a vedere oltre, come la bionda, che non aveva mai smesso di stare in guardia. Fu lei a porre la domanda cruciale, chiedendo all'Arrancar cosa volesse da loro.

Era chiaramente nervosa, e aveva tutte le ragioni di esserlo. E forse il sorrisetto sadico e divertito che le rivolse il Lupo non avrebbe fatto che accentuare quel nervosismo. - Che strana domanda ... - commentò l'uomo, contiuando ad avanzare all'interno del palazzo e a guardarsi attorno - Ti ho già detto che presto diventerò Espada ... è naturale che voglia conoscere i miei futuri colleghi... - spiegò.

... o prede ! - concluse infine, rivolgendo alla bionda un ultimo sorrisetto inquietante. Ovviamente per diventare Espada era necessario sfidare e sconfiggere qualcuno che detenesse quel titolo, come le due Arrancar.

La bionda parlò, cercando di indirizzarlo verso avversari di rango più alto. Il Lupo rise tra se: il tentativo di manipolazione della bionda era maldestro e palese, ma lui stesso si era ritrovato d'accordo. Già da quando aveva messo piede in quel palazzo aveva capito che quelle due, anche insieme, sarebbero state un avversario infimo. Non ci avrebbe ricavato nulla a sconfiggerle.

Beh, vediamo ... - fece il Lupo fingendosi indeciso. Era già determinato a cercarsi un altro avversario, ma tanto valeva cercare di sfruttare quella situazione: - ... vediamo se riuscite a convincermi. - ripeté, avanzando fino al trono di pietra che era dalla padrona di casa e sedendosi su di esso, continuando a ostentare indecisione.

Ci sono ... - fece, fingendo di aver appena avuto un'illuminazione - ... sapete, io vado matto per le storie. - spiegò, mentre si metteva comodo, accavallando le gambe. Sembrava come se fosse lui il padrone di casa e le donne le sue ospiti. - Si, non c'è nulla di più avvincente di una bella storia. Qual'è la vostra ?

L'uomo osservò il duo prodigarsi nell'eroica narrazione di gesta che probabilmente non avevano mai compiuto, oppure con un ruolo molto più marginale. C'era però da dire che nessuna delle due peccava per arte oratoria e di certo sapevano raccontare una bella storia.

Il Lupo naturalmente conosceva già quelle storie, le aveva ascoltate molte volte quando faceva parte dei Guardiani, e sapeva che il ruolo delle due nelle vicende narrate era stato molto minore. Tuttavia, alle due andava riconosciuto coraggio, se non altro in alcune vicende: sebbene non con il successo descritto, le due erano state davvero le uniche, a parte le Tres Bestias, ad opporre resistenza all'esercito Quincy quando aveva invaso Las Noches.

Ed era ancora vero il ruolo che le due avevano avuto nel dare la caccia ai membri superstiti delle Jagdarmee Quincy, a seguito della caduta della sconfitta del Wandenreich. In definitiva, le due erano state emarginate e relegate ad un ruolo di terz'ordine forse non del tutto meritato. La loro forza non era forse degna di nota, l'atteggiamento invidioso e a tratti arrogante delle due aveva anche di certo contribuito, ma si doveva anche riconoscere alle due il merito di esserci state, quando per la cittadella le cose si erano messe davvero male.

L'uomo ridacchiò nel sentire le ultime parole di Loly, ed il suo tentativo di indirizzarlo contro il Secondo Espada. Quanto a forza se la giocavano, questo era sicuro, ma il Secondo poteva certo contare su un'esperienza assai maggiore di un Arrancar che era letteralmente nato ieri. - Temo proprio di si, mia cara ... non a caso è il Secondo in classifica. - rispose.

Ma la verità era anche che non voleva dare troppo nell'occhio: l'accesso alla posizione di Espada era un traguardo assolutamente ragionevole per uno del suo livello, e anzi forse sarebbe stato proprio il disinteresse a conseguire quel ruolo ad attirare attenzioni indesiderate. Il podio, tuttavia, lo metteva forse troppo in luce. Forse era meglio un elegante quarto posto.

Si alzò dal trono, lasciando il posto alla proprietaria: - Vi dico una cosa, voi due mi piacete. Credo che possiate essere più utili di quanto pensano tutti gli altri. - fece l'uomo, guardando negli occhi le donne, questa volta con espressione seria - Lavorate per me. Fa sempre comodo avere due tipe sveglie che sanno tenere gli occhi aperti. - una proposta forse inattesa. Probabilmente nessuno a Las Noches si era reso conto del vero talento delle due, ossia la capacità di essere invisibili.

Nonostante il ruolo di Espada, le due erano praticamente ignorate da tutti: tutti le evitavano e nessuno voleva averci a che fare. Era facile per due così passare inosservate, anche in virtù della loro pericolosità, praticamente nulla.

L'Espada dai capelli scuri accetto quasi subito l'offerta, dimostrando una specie di fiducia incondizionata nell'affascinante Arrancar che si era presentato alla sua porta. La bionda invece era più restia, più cauta, come se non si fidasse del Lupo. E in effetti non le si poteva certo dare torto.

Le sue successive parole fecero sorridere Miraga, che ora osservava l'altra con un sorrisetto beffardo. Menoly voleva un rapporto alla pari, rispetto per la propria posizione e diritto di parola nelle decisioni da prendere. Richieste che potevano sembrare ragionevoli, specie a qualcuno che aveva vissuto per anni in un ambiente più o meno civilizzato come poteva essere Las Noches. Ma non era quella la legge a cui era abituato il Lupo.

Non è così che funziona, mia cara. - le rispose, senza perdere il solito sorriso: - Tra gli Hollow è il più forte che comanda. Ci può essere un solo capobranco. - spiegò, mettendo in chiaro fin da subito quelle che sarebbero state le condizioni di quella collaborazione. E se le due avessero avuto ancora istinti da Hollow, dentro di se, avrebbero capito che in fin dei conti era una proposta onesta.

Sarò io a decidere. Ma questo non significa che non riceverete le ricompense o il rispetto che meritate.

Splendido ! - fece entusiasta il Lupo, quando la bionda cessò le sue rimostranze e accettò l'accordo. Rivolse lo sguardo anche all'altra, sebbene avesse già intuito la sua disponibilità a collaborare. - Questo sarà l'inizio di una splendida collaborazione ! - disse ancora, mentre si voltava e si avviava verso il portone d'ingresso.

Si fermò sulla soglia, prima di uscire: - Ricordate: io tengo molto ai miei amici. La lealtà è ricompensata con la lealtà, il tradimento con la vendetta ! - disse, rivolgendo un ultimo sguardo alle due Espada, prima di uscire e incamminarsi verso una meta nota solo a lui.

Fuori dal palazzo la Iena si affrettò a raggiungerlo, abbassandosi per bisbigliargli all'orecchio: - Syrio ... c'era davvero bisogno di coinvolgere quelle due cretine ? - gli chiese - Oltre a essere inette e incompetenti, sono anche deboli: forse persino io potrei prenderle a calci nel culo !

Il Lupo rivolse alla sottoposta un sorrisetto divertito: - È proprio questa la loro forza, Arkady. Las Noches è una società fondata sulla forza e l'utilità al bene comune: due come loro sono praticamente invisibili agli occhi di questa società. E più si sforzano per mettersi in mostra, più la società risponde ignorandole. - spiegò l'Arrancar - Nessuno fa caso agli invisibili.

E ti sbaglia anche su un'altra cosa: non sono così inette come credono tutti. - aggiunse poi, tornando a guardare davanti a se, mentre la Iena rallentava, tornando a seguirlo da una distanza leggermente maggiore. - Finora hanno sempre fatto l'errore di cercare di conseguire obiettivi fuori dalla propria portata. Per questo non sono adatte a comandare.



NOTA: perfetto, fai un ultimo post e poi vedo di procedere da solo per un pò.

Fuori, sotto la luce artificiale della cittadella, Miraga avanzava per le strade semi-deserte del cerchio più interno, quello riservato ai palazzi degli Espada e ai quartieri delle loro Fracciòn. Era stupefacente la quantità di spazio sprecato: una cittadella fortificata del diametro di un centinaio di chilometri per una manciata di Arrancar, una cinquantina in tutto. Sosuke Aizen doveva tenere molto alla privacy.

Il risultato era che anche l'anello interno, che era costituito dal palazzo della Sala del Trono e dai 10 Palazzi degli Espada, aveva un diametro di una ventina di chilometri, con distanze quasi interminabili tra un palazzo e l'altro. - Dove stiamo andando, Syrio ? - chiese la Iena. E il Lupo rispose con un'alzata di spalle: - Devo cercare un Espada da sfidare: i numeri 8 e 9 non fanno al caso mio. Proviamo a guardare un pò più alto ... forse il 6o o anche il 5o. - rispose.

Mentre camminavano per le strade della cittadella, la Iena non mancò di esprimere le sue perplessità: - Il sesto però è quello stronzo inquietante di Rasiel. Sei proprio sicuro di volerti mettere contro di lui ? - chiese, dubbiosa su quanto una sfida al Sesto Espada fosse nell'interesse del suo padrone. E il Lupo rispose con un'alzata di spalle.

Stava per rispondere qualcosa, quando l'attenzione venne richiamata proprio dalla Fracciòn del Sesto Espada, il grosso armadio di nome Ivarr. Sembrava correre di gran fretta assieme ad altri due Arrancar verso una delle Aree Comuni dei Numeros, poco fuori dall'anello interno riservato agli Espada. - Dove se ne va quel grosso idiota ? - chiese l'Arrancar, osservando perplesso la scena, mentre la Iena si univa a lui, facendo spallucce.